Descrizione
Sinossi:
Per sessant’anni uno scrittore anonimo annota eventi individuali e collettivi (delitti, furti, adulteri, epidemie, carestie) che costellano la vita del paese in cui vive. A due secoli di distanza, davanti al manoscritto, ci si interroga: chi era costui e perché scriveva. Nei conseguenti tentativi di risposta emergono le motivazioni soggettive dello scrivere, i vantaggi dell’anonimato, gli indizi identitari che chi scrive lascia involontariamente tra le righe. Ma l’opera dell’Anonimo diventa anche simbolo, paradigma, pre-testo per parlare di Canicattì, del suo più recente passato, dello stesso autore.
Autore:
Diego Guadagnino è nato a Canicattì. Laureato in giurisprudenza all’università di Palermo, per oltre quarant’anni ha svolto la professione di avvocato nella sua città.
Ha pubblicato testi di poesia, narrativa, saggistica, tra cui Trasmutazione (2a ed. Navarra Editore 2020), La via breve (Club di Autori Indipendenti, 2009), Il fabbro e le formiche (Controluce, 2011), I filosofi della Quarta Sezione (Edizioni Clandestine, 2013), Tindaro La Grua (KromatoEdizioni, 2020).