Il libro innesca un passaggio di senso in quella che Abrams delinea come triade mondo – autore – lettore. Infatti, anche se l’atto della lettura non ha ancora avuto inizio, il lettore è già visceralmente pronto a giocare la partita con il testo dell’autore e la posta in gioco è, per l’appunto, il senso. La ricerca e l’espressione del senso sono consegnati alla pluralità delle lingue e delle appartenenze culturali e storiche; e perché i libri viaggiano oltre il tempo e gli spazi geografici. In questo angolo di riflessione si inserisce anche la realizzazione, ad Ispica, di un Museo Delle Arti Grafiche, grazie alla passione per la cultura e la creatività della tipografia Kromatografica.
Se leggere è accedere ad una verità ,ben si comprende allora l’importanza che con la realizzazione del museo, si riconosce alla produzione tipografica del testo e alla cura e all’ingegno, con cui l’uomo nei secoli ha consentito il progresso tecnologico, ponendolo a servizio della propria crescita umana, culturale e sociale.
La storia tipografica della Sicilia ha i suoi esordi nel 1478 nelle città di Messina e Palermo. Come in gran parte delle città italiane, anche in Sicilia i primi tipografi furono tedeschi. La storia della tipografia è fortemente intrecciata alla storia della civiltà e della cultura di un paese. Il pensiero che si agita nel mondo contemporaneo e le nuove dottrine che ne derivano, si discutono e si diffondono per mezzo della stampa.
Elementi compositivi ( in uso dalla seconda metà dell’800):
Linotype ( macchina per la composizione di caratteri fusi in un’unica linea, 1930)
Pedalina ( macchina da stampa manuale, 1930)
Tagliacarte (macchina da taglio manuale, 1913)
Cucitrice ( macchina da rilegatura per libri, 1950)
Parete nido d’api contenente marginature
Bancone con cassetti per caratteri mobili
Corredo: caratteri mobili, capolettere, cornici, cliches, filetti, bacchette, decori, logotipi
Mobiletti porta-corredo
Prodotti tipografici risalenti agli anni ‘50
Libri di fine ‘800 e primi del ‘900